Solo recentemente (1972) gli studiosi del mondo popolare hanno scoperto il carnevale di Bagolino (BS) che è stato classificato fra le più importanti scoperte etnologiche degli ultimi 200 anni.

La festa si può dividere in due momenti distinti:
I BALARI'
I MASCHER

Le origini del carnevale di Bagolino; almeno per quanto riguarda le musiche e le danze, si possono situare attorno al XVI secolo; più antica sembrerebbe invece l'origine dei maschèr.

L'aspetto più spettacolare del carnevale è senza dubbio rappresentato dai ballerini, che vestiti con giacca e pantaloni al ginocchio scuri ornati da ricami, calze bianche lavorate, camicia bianca, cravatta scura, un lungo scialle di seta e tracolla di velluto ricamato, danzano sotto le case di amici e parenti, ma soprattutto di coloro che hanno prestato loro l'oro usato per adornare i cappelli totalmente ricoperti di fettuccia rossa, nastri colorati e gioielli.

I balli sono riconducibili a quelli che si effettuavano nei palazzi dei signori.

L'altra parte del carnevale di Bagolino è rappresentata dai maschèr che travestiti da vecchio e vecchia e con la voce in falsetto, si divertono a fare dispetti senza mai farsi riconoscere.

Collegata alla possibilità del mascheramento, era la tradizione di ''andar a seste'' (andare a ceste) in uso nel passato, dove lo scopo esplicito era il corteggiamento. Era d'uso che la concimazione dei prati fosse lavoro esclusivamente riservato alle ragazze che prestavano la loro opera portando le ceste con il letame sulla testa, appoggiate al Bastarèl (cuscino pieno di fieno o paglia per trasportare pesi). Il lavoro non durava più di due giorni e la sera del primo giorno, quando le ragazze si fermavano a dormire presso i datori di lavoro, i maschèr andavano a trovarle. Le ragazze stesse durante il lavoro, con canti a rima facevano in modo che si sapesse dove stavano lavorando e chi desideravano incontrare. I maschèr facevano in modo che la sera si trasformasse in festa per tutti, con scherzi. Da questa usanza alcuni fanno derivare il carnevale dei maschèr, intriso di tanti simbolismi e gesti riconducibili ad un cerimoniale di corteggiamento.

Il costume maschile, generalmente nero, è composto da pantaloni al ginocchio con patta quadrata, giacca, gilè e camicia bianca. Il polpaccio è coperto da ghette chiuse con lunghe file di bottoni. Caratteristica saliente sono gli sgalber, zoccoli chiusi con suola di legno.

Il costume femminile, interamente tessuto a telaio, è costituito da ampia gonna lunga fino ai piedi e da un corpetto attillato. Si completa con grembiule di lana robusta, sulle spalle un fazzoletto con ricami floreali che si incrocia sul petto e un ampio scialle di lana che copre il capo e le spalle.

E’ doveroso ricordare che il carnevale bagosso conserva intatto il suo spirito indipendente e l’originalità del suo complesso cerimoniale, rimanendo una festa in cui ancora oggi Bagolino si identifica e si immerge con il coinvolgimento di tutto il paese. La manifestazione si svolge tutti gli anni nei giorni di domenica, lunedì e martedì grasso. La partecipazione è gratuita ed è consigliato assistere come spettatore ad una tradizione spontanea e caratteristica quale è questo carnevale.

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