ABBRUZZO e MOLISE
Il carnevale di Francavilla al Mare:
la manifestazione si snoda lungo il Viale Nettuno, lungo le strade che vanno
dalla stazione alla Piazza della Sirena, richiamando un'innumerevole folla di
spettatori: si contano ogni anno più di ventimila presenze.
Il Carnevale francavillese o Carnevale d'Abruzzo si svolge nei giorni della
domenica di Quinquagesima e dell'ultimo martedì di Carnevale.
Si tratta di una sfilata di carri allegorici ispirati alla caricatura e alla
satira di personaggi ed eventi assunti alla ribalta dei media nel corso
dell'anno, alla quale partecipano gruppi folcloristici, danzatori e piccole
orchestre, nonché i cittadini, soprattutto bambini, vestiti in maschera per
l'occasione. Il Carnevale è una delle ricorrenze più sentite a Francavilla e
viene festeggiato con una grande sfilata di carri allegorici fin dal 1948.
Si tratta di una tradizione nata nei primi anni del dopoguerra, quando in
occasione del Carnevale un gruppo caratteristico del luogo, il complesso "Zazzà
in cerca di Zuzzù", si esibiva lungo le strade del paese; fu così che negli anni
successivi venne costituito un Comitato per l'organizzazione del Carnevale ad
opera di alcuni meritevoli cittadini francavillesi, che ancora oggi, grazie al
contributo dell'amministrazione comunale, organizza la manifestazione e la
costruzione dei carri ad opera di esperti maestri cartapestai del luogo.
L'uccisione del Carnevale si ripete anche a Lanciano
(Chieti), dove il pupazzo chiamato Bamboccione viene portato in giro su una
barella fissata ad un carretto. Il corteo é preceduto da un suonatore di tamburo
e seguito da alcuni abitanti che indossano calzoni campagnoli, fazzolettoni al
collo e scarponi, e alla fine viene bruciato.
A Castelnuovo al Volturno (Isernia) al posto del
solito pupazzo, a rappresentare il Carnevale troviamo un uomo travestito da
cervo, con pelli di capra, corna, campanacci attorno al collo ed il volto
annerito. Tutti gli danno la caccia sulle montagne e solo alla sera viene
catturato, processato e quindi "ucciso" con un colpo di fucile. La
rappresentazione, chiamata "Caccia al cervo", simboleggia il male che viene
sconfitto